Agrobiodiversità e multifunzionalità dell’impresa agricola

AMBIENTE: SUOLO DA TUTELARE E NON DA OCCUPARE, OGNI GIORNO SPARISCE AREA GRANDE COME 27 CAMPI DA CALCIO

La Regione Toscana vanta un patrimonio enogastronomico di indiscutibile successo con un ruolo centrale delle aziende agricole che oltre a generare eccellenze e qualità contribuiscono alla tenuta ambientale e paesaggistica del territorio regionale.

Ma sono molte le preoccupazioni che stiamo vivendo con i terreni coltivabili al centro di una profonda trasformazione. Negli ultimi anni, infatti, mentre a livello nazionale assistiamo ad una lieve contrazione della popolazione residente, i dati fanno registrare contemporaneamente un trend di crescita del consumo pro-capite di suolo.

Le cause sono molteplici e tra queste: cementificazione incontrollata, incendi che devastano boschi e terreni coltivati e coltivabili, erosione dei suoli e non in ultimo l’istallazione di pannelli fotovoltaici a terra.

Pratica quest’ultima che oltre a generare un impatto negativo dal punto di vista ambientale e paesaggistico sottrae ettari di terreni fondamentali per la produzione di cibo.

Si stima che per le attività di cementificazione vengano persi in Italia 20 ettari ogni giorno con un’area pari a 27 campi di calcio che quotidianamente scompaiono dalla natura. I dati sono in aumento con il 2022 che è stato l’anno peggiore nell’ultimo decennio segnando una crescita del 10% su base tendenziale.

La difesa di questo straordinario patrimonio enogastronomico che la Toscana vanta, affonda le basi nel presidio della Coldiretti a tutela degli agricoltori e degli allevatori. Sono infatti molteplici le battaglie portate avanti contro il contrasto ai danni da fauna selvatica che mettono in ginocchio le aziende agricole nella Regione Toscana ma anche il presidio su politiche europee, nazionali e territoriali in taluni casi miopi verso il settore. Fino ad arrivare alla battaglia contro i cibi artificiali di laboratorio, al contrasto a modelli di consumo che sostengono i cibi ultra-processati o ancora combattendo forme di etichettature forvianti come il “nutriscore” che non tutelano cittadini e imprese.