Zootenica e benessere animale

BENESSERE ANIMALE: ZOOTECNIA E TRANSIZIONE SOSTENIBILE, I MODELLI IN CAMPO

Il settore zootecnico, e in particolare il comparto lattiero caseario, asset strategico sia per l’Italia che per l’Europa, è chiamato ad affrontare grandi sfide per la transizione sostenibile.

La produzione lattiero-casearia è un’attività economica importante in tutta Europa, con l’Italia si distingue come leader grazie alla qualità dei suoi prodotti. Nel nostro Paese vengono prodotte alcune delle eccellenze casearie più famose e imitate al mondo, primo su tutti il Parmigiano Reggiano. 

Quali sono gli aspetti cruciali per la transizione?

Per quanto riguarda le modalità di allevamenti, gli allevamenti a pascolo si caratterizzano per le disponibilità di ampie superfici nelle vicinanze della sala di mungitura e mirano a includere elevate quantità di erba nella dieta, con una stagionalità nelle nascite. Gli allevamenti a stabulazione, invece, prevedono un’alimentazione con razioni ad alto contenuto di concentrati, mentre gli allevamenti misti combinano elementi sia del brado che del confinato.

Il numero di bovini e l’intensità della produzione negli allevamenti a pascolo tendono a essere limitati dalla superficie disponibile, mentre gli allevamenti con stabulazione possono essere relativamente indipendenti dalla terra circostante, soprattutto se il mangime viene acquistato esternamente all’aziende. 

Questi aspetti sono rilevanti in virtù delle richieste europee introdotte dal Green Deal Ue.

L’Ue ha infatti preso l’impegno di ridurre le emissioni di gas serra in tutti i settori, compresa l’agricoltura, con l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050. Si tratta di una sfida importante per i produttori lattiero-caseari, poiché le pratiche gestionali adottate influenzano la produzione di emissioni di gas serra. 

Se da una parte si spinge verso l’estensivizzazione degli allevamenti, promuovendo la tipicità aziendale al pascolo, dall’altra però si chiede di controllare e gestire sempre di più i reflui e anche di produrre energia dalle biomasse, operazione oggi più realizzabile in aziende con confinamento. Ad oggi non sappiamo ancora quale sia la soluzione migliore ma secondo Coldiretti Toscana la soluzione dovrà essere quella più razionale, in cui si terrà insieme diversi aspetti. Tra questi la necessità di ridurre le emissioni e l’impatto ambientale, valorizzare il benessere degli animali ma contemporaneamente garantire la sopravvivenza di allevamenti in tutte le aree della regione toscana, in particolare quelle più marginali.

ll progetto Agoragridue è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” – Annualità 2022