L’agricoltura toscana è attivamente impegnata nel contrastare il lavoro nero e nel prevenire fenomeni di caporalato e sfruttamento dei soggetti vulnerabili, in particolare lavoratori dei stranieri. La gestione, l’integrazione e il reinserimento lavorativo di persone che appartengono alle categorie più fragili, è un ambito certamente molto complesso da affrontare e può rappresentare un’opportunità per le imprese agricole. Il modello di riferimento è sicuramente quello dell’agricoltura sociale, definito finalmente da una legge della Regione Toscana, tra i cui obiettivi ci sono quelli di coniugare integrazione, etica, sviluppo sostenibile e sicurezza sul lavoro.
In quale modo le imprese agricole e le cooperative toscane stanno operando in questo campo? E quali sono le difficoltà che hanno incontrato e soprattutto come le hanno gestite?
Ne abbiamo parlato con Marco Bechini della Cooperativa Sociale Calafata e Marco Pacini dell’Ortofruttifero, due realtà virtuose nel panorama regionale impiegano stabilmente lavoratori stranieri nelle loro aziende e nel loro processi produttivi favorendone l’integrazione.