Filiera corta e mercati locali

FILIERA CORTA: PRODUZIONI LOCALI E SOVRANITA’ ALIMENTARE, UNA STRADA DA PERCORRERE

Lo abbiamo detto più volte, la filiera corta rappresenta una leva strategica per rafforzare la sovranità alimentare, ovvero la capacità di un territorio di soddisfare il proprio fabbisogno alimentare attraverso produzioni locali, sostenibili e di qualità. In un contesto globale in cui le crisi climatiche, economiche e geopolitiche mettono a rischio le catene di approvvigionamento alimentare, il modello della filiera corta si propone come una soluzione concreta per garantire l’autonomia alimentare e sostenere le economie locali.

La sovranità alimentare si realizza anche attraverso il rafforzamento delle produzioni locali, che rappresentano non solo una risorsa economica ma anche un patrimonio culturale da proteggere. Le piccole e medie imprese agricole e i mercati contadini, come quelli di Campagna Amica, giocano un ruolo fondamentale in questo processo, creando un sistema resiliente e capace di rispondere alle esigenze delle comunità locali. Ad esempio, la promozione di varietà autoctone di cereali, ortaggi e legumi non solo rafforza l’identità territoriale, ma contribuisce anche a mitigare gli effetti del cambiamento climatico grazie alla loro maggiore adattabilità ai contesti locali.

Secondo Coldiretti Toscana, promuovere la filiera corta significa accorciare la distanza tra produttori e consumatori, valorizzando le risorse agricole locali e riducendo la dipendenza dalle importazioni. Questo modello, basato sulla vendita diretta, consente di preservare le tradizioni agricole, tutelare la biodiversità e incentivare pratiche sostenibili. Inoltre, la filiera corta migliora la tracciabilità dei prodotti, offrendo ai consumatori la garanzia di un cibo fresco, sicuro e legato al territorio.

Dal punto di vista ambientale, la filiera corta riduce l’impatto ecologico della produzione alimentare. Questo modello favorisce inoltre la rigenerazione dei suoli e l’uso efficiente delle risorse naturali, rafforzando l’equilibrio tra agricoltura e ambiente.

La filiera corta si inserisce anche in una visione sociale ed economica più equa, che valorizza il lavoro degli agricoltori e garantisce un prezzo giusto per i loro prodotti. Attraverso la vendita diretta e il dialogo con i consumatori, i produttori locali riescono a recuperare un ruolo centrale nel sistema alimentare, sfidando la predominanza delle grandi multinazionali. Questo rapporto diretto crea una rete di fiducia che rafforza la consapevolezza del consumatore sull’origine e il valore del cibo, promuovendo scelte alimentari più consapevoli.

Il rafforzamento delle produzioni locali attraverso la filiera corta si inserisce perfettamente nelle strategie europee di sostenibilità, come il Green Deal e le politiche del Farm to Fork, che pongono al centro la necessità di sistemi alimentari resilienti e sostenibili. Investire nella sovranità alimentare significa non solo tutelare l’agricoltura locale, ma anche garantire un futuro in cui il cibo diventi una risorsa accessibile, equa e sostenibile per tutti. Questo modello rappresenta una risposta concreta alle sfide globali, dimostrando che il cibo locale è il cuore di una società più forte, indipendente e coesa.

ll progetto Agoragridue è finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014-2022 Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione” – Annualità 2022